28 giugno 2013

Top Marques, imminente debutto di una nuova linea di modelli in resina in scala 1:18


L'esempio di Ottomobile deve avere suscitato l'interesse di parecchi, e non solo per il particolare modo di gestire la distribuzione attraverso la vendita diretta, ma anche per la scelta felice di soggetti fino a poco tempo fa completamente ignorati dai principali marchi modellistici. Che l'1:18 sia una scala che tira, forse la scala che tira di più, non è più un mistero. Un marchio come Ottomobile ha saputo riempire parecchie fra le molte lacune che restano ancora da colmare, scegliendo vetture capaci di suscitare la fantasia e i ricordi di collezionisti appartenenti alla generazione dei 30-40enni; niente Ferrari, Porsche o altre cose "esotiche", ma le Peugeot 205 GTI, le Golf GTI o le Renault 5 Alpine che i ragazzi sognavano alla fine degli anni settanta o all'inizio degli anni ottanta. La cosa ha funzionato e ci si chiede perché non possa funzionare anche incentrando una produzione sui marchi italiani: Fiat, Alfa Romeo, Lancia. E' di questi giorni l'annuncio di una nuova gamma, con tecnologia italiana e produzione cinese, che da settembre proporrà una serie di modelli in scala 1:18, in resina e senza aperture, alla stregua, appunto, degli Ottomobile. Il nome prescelto è Top Marques, non certo inedito (se la memoria non mi inganna, negli anni ottanta esisteva un produttore di modelli speciali in scala 1:43 che si chiamava così). Non ci sarà vendita diretta (la distribuzione per l'Italia sarà esclusiva di Balocco di Cesena), ma il resto sembra seguire la filosofia vincente dei francesi. Piuttosto c'è da chiedersi come reagirà il mercato a dei prezzi che si preannunciano ovviamente molto superiori a quelli di un Ottomobile acquistato direttamente dal produttore. Lasciando la risposta a questa domanda a chi ha voglia di rispondere, possiamo anticipare il programma delle uscite, con la data approssimativa di produzione:

settembre 2013: Alfa Romeo SZ 1989 rossa o gialla
ottobre 2013: Fiat Uno Turbo 1985 rossa o argento
novembre 2013: Alfa Romeo 4C 2013 rosso, bianco o grigio scuro
novembre 2013: Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione 1986 rosso
dicembre 2013: Lancia Thema Ferrari 8.32 1986 bordeaux o blu
gennaio 2014: Fiat Coupé Turbo 1998 rosso o giallo e Polizia
febbraio 2014: Alfa Romeo RZ 1992 rosso, giallo o nero
febbraio 2014: Fiat Ritmo Abarth 1983 rosso

Come si vede, un gran bel programma. Attendiamo le prime uscite per pubblicare delle recensioni più complete possibile dei singoli modelli.


27 giugno 2013

Maurizio Lombardi e i suoi mezzi agricoli autocostruiti in scala 1:16 e 1:32

Il settore dei mezzi agricoli non è forse molto noto ma conta dei veri appassionati. Di recente, alcune case si sono concentrate sempre di più nella riproduzione di mezzi storici e più moderni, ma ancora molto resta da fare, soprattutto per quanto riguarda i mezzi italiani. Nei pressi di Firenze, alle Sieci, abita un modellista/collezionista, Maurizio Lombardi, che ha dedicato ai trattori le proprie risorse. E non contento di raccogliere i modelli dei produttori diecast e speciali, si è cimentato - e con che risultati! - nell'autocostruzione di alcuni eccezionali pezzi.
Alcuni dei pezzi autocostruiti da Maurizio Lombardi, in questo caso in scala 1:16. 

I modelli di Lombardi, in scala 1:16 e in 1:32, sono realizzati in ottone, a partire da una documentazione estremamente dettagliata che lui stesso si procura fotografando e misurando personalmente gli originali, in occasione di mostre, raduni e altre iniziative cui regolarmente partecipa. Lo abbiamo incontrato oggi, di ritorno dal suo primo viaggio alla 24 Ore di Le Mans (perché Maurizio non disdegna neanche l'automobilismo sportivo né il motociclismo, da grande tifoso di Valentino Rossi); la collezione di trattori è davvero molto completa, ma inutile dire che il punto di maggiore interesse consiste nella fila dei mezzi autocostruiti: un magnifico International Harvester Titan 10-20 in scala 1:16, ma anche un Bubba, i Landini, un Lanz e altri macchinari, con parti perfettamente funzionanti. Lo sterzo di questi modelli è azionabile, e vi sono numerose parti apribili e mobili. La tecnica di assemblaggio assomiglia in tutto e per tutto alla macchina originale. Dietro tutto questo, centinaia di ore di lavoro, che Maurizio appunta scrupolosamente dopo ogni pomeriggio passato su un modello.
Maurizio Lombardi con una parte della sua collezione di mezzi agricoli. Al centro la fila di modelli in ottone autocostruiti. 

Nessuno di questi piccoli capolavori è in vendita, anche se essi sono stati già esposti ad alcune manifestazioni e sono apparsi su alcune riviste specializzate. Alcuni dei modelli sono stati volutamente lasciati grezzi, senza verniciatura (con solo uno strato di trasparente per evitare un eccessivo annerimento) per poter meglio apprezzare le forme e i particolari. Le scritte sono state fatte serigrafare da una ditta specializzata. Come potrete osservare bene da queste foto, niente è stato lasciato al caso: dov'erano i bulloni ci sono i bulloni, dov'erano le viti ci sono le viti e così via con gli incastri, le cerniere, le aperture e le parti scorrevoli, basculanti, rotanti...
Ci vogliono centinaia di foto e ore di lavoro per preparare bene il terreno prima di iniziare la costruzione di un modello. 
Ma neanche a dirlo, il germe di un altro tipo di collezionismo ha di recente fatto capolino: accanto all'originalissima collezione di macchine agricole, da poco tempo sono comparse due vetrine di modelli in scala 1:43, una dedicata alle vetture sport-prototipo e GT degli anni sessanta (con una particolare predilezione alle protagoniste del Mugello stradale), l'altra incentrata sulle Gruppo C degli anni '80 e sulle più recenti LMP di questi ultimi dieci anni.

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