08 gennaio 2013

Starter, partenza lanciata: la storia del marchio con le scatole a scacchi [parte I]


Starter, partenza lanciata
Testo Umberto Cattani, collaborazione David Tarallo
Foto Umberto Cattani-David Tarallo

La celebre scatoletta a scacchi biancorossi
adagiata sul primo catalogo edito
da Starter nel 1983. La casa francese
avrebbe compiuto trent'anni proprio nel 2013!

Settembre 1983, ci piace identificare le nostre storie con precisi riferimenti temporali, anche in questo modo si cerca di inquadrare la narrazione inserendola in un contesto di date, delineando un quadro relativo ad un periodo ben definito. L'estate nel sud della Francia si fa ancora assaporare, il clima in Provenza è sempre piacevolmente caldo  ma nubi temporalesche si addensano all'orizzonte. Ripert e Calligaro, padri di Record, decidono di comune accordo di interrompere il loro sodalizio modellistico. Il primo resta al timone di Record mentre il secondo, coadiuvato da Roche e Carpena, fonda una società denominata Starter. Gli obiettivi di questa nuova realtà sono ambiziosi, noi, da parte nostra, un passo alla volta ripercorreremo una vicenda umana e commerciale testimone dell'evoluzione del settore.
Calligaro aveva le idee molto chiare. Dopo la separazione da André Ripert, trovò in Philippe Roche e Jean-Loup Carpena due alleati in grado di apportare nuove idee. Come già accennato, un punto debole di Record era costituito dalle decalcomanie. Calligaro capì che era necessario produrre tutto in casa, per abbattere i costi e contare sull'affidabilità delle consegne. Troppe volte un kit si fermava a causa di intoppi esterni. Parallelamente a Starter fu costituita una ditta affiliata, Calligraphe, che si occupava della parte grafica, stampando cataloghi e, soprattutto, decalcomanie di buona qualità e semplice applicazione.
Dopo alcuni tentativi deludenti, la colla di supporto non era perfettamente trasparente ma assumeva una colorazione rosacea, il tiro fu rapidamente aggiustato. Oggi, a distanza di trent'anni, le stesse decalcomanie appaiono accettabili ma con il tempo la vernice di supporto tende a cristallizzare, rendendole molto fragili.
Il primo kit riproduceva la Porsche 956 Gruppo C, si componeva di pochi particolari ma perfettamente ridotti in scala. 

Dalla data di debutto, fissata nel settembre 1983, Starter si propone di realizzare almeno sei kit ogni mese scegliendo come tematiche iniziali l'Endurance, il Rallye, l'IMSA e la NASCAR senza dimenticare le Gran Turismo.
Per il debutto ufficiale, si scelsero otto versioni di Porsche 956 in gara a Le Mans nel 1982 e 1983, nelle livree Rothmans, Kenwood, Skoal, Canon, BP, JDavid, New Man e Boss. 
Diverse le livree scelte da Starter per la sua serie iniziale di kit basati sulla Porsche 956. Questa è la celebre New Man di Joest. 
Le case artigianali riuscivano nel breve volgere di qualche settimana a presentare la riproduzione in scala di una vettura che poco tempo prima era scesa in gara. Ecco la Porsche 911 4x4, direttamente dalle sabbie sahariane...!

Riprendevano lo stesso prototipo di Goupille, rivisto in alcuni dettagli. La filosofia di base era la stessa maturata con Record: pianale ed alettone, dopo la resina iniziale, furono poi stampati in plastica. Pochi i pezzi che componevano la scatola, il tutto studiato allo scopo di facilitare il montaggio finale. Già in quegli anni, infatti, i garage dei collezionisti erano pieni di scatole, scatoline e scatolette mai aperte, creando quell'ansia del tempo che fugge che fu alla base di tanti abbandoni collezionistici. Un kit Starter, tenendo conto del tempo necessario all'essiccazione della vernice ed alla posa delle decalcomanie, poteva essere ultimato in un paio d'ore. Sulle 956 e su altri modelli, i gruppi ottici erano in resina traslucida, gli interni formavano una cellula unica, gli acetati si adattavo perfettamente alle carrozzerie, i cerchi erano in acciaio, tutti questi ingredienti semplificavano il lavoro, rendendo gli Starter molto "simpatici" agli appassionati!
Il parallelo tra la Porsche 904 firmata Starter e quella Record è presto fatto. Uno è la copia conforme dell'altro...
D'accordo che le linee della Lancia 037 erano difficili da interpretare, ma questo modello non fu certo fra i più felici tra quelli creati da Bourdin. In Italia sapevamo fare meglio...
La Ford Mustang esulava leggermente dalle tematiche Starter. Il suo prototipo è da attribuire da François Bourdin. Fu realizzato in versione stradale o Tour Auto. 
Inizialmente, ma la tendenza si perpetuò nel tempo, il filone Porsche era dominante, grazie alla passione di Philippe Roche per le vetture di Stoccarda.
Già verso la fine degli anni settanta Philippe realizzò autonomamente un suo kit, firmato Ph. Story o anche Porsche Story. Riproduceva la Porsche 908/03 Turbo Martini, il modello poteva tranquillamente essere scambiato per un MRF, essendo la confezione e la resina del tutto simili a quelle utilizzate dalla casa marsigliese. Fu presentata in anteprima alla Borsa di Marsiglia 1979 priva delle decalcomanie - Cartograf non brillava certo per puntualità...- e solo nella primavera successiva poté finalmente ricevere il vestito della festa. Stranamente, la 908/03 non entrò mai nel catalogo ufficiale Starter. 
Il foglio d'istruzioni che corredava il kit Ph.Story / Porsche Story. Responsabile del progetto, Philippe Roche che poi avrebbe ricoperto un ruolo fondamentale in seno a Starter. 

Il kit Porsche Story della Porsche 908/3 Turbo debuttò nel 1979 alla borsa di Marsiglia. Solo nella primavera dell'anno successivo sarà corredato dal foglio di decalcomanie relativo. 
Oltre la valanga di 956 lunghe o corte che fossero, Starter debuttò nel mondo Ferrari con una splendida 250 GT Sperimentale. Va sottolineato come, almeno inizialmente, tanti modelli si sovrapponessero a quanto prodotto da Record. Con ogni probabilità, qualcosa fu clonato, qualcos'altro prese ufficialmente la strada di Boulevard Pardigon, prima sede della società, creando non poca confusione tra commercianti e collezionisti.
Starter fu tra le prime realtà artigianali a credere nella comunicazione: il loro catalogo era una vera primizia, qualcosa di mai visto prima se non da parte di Western Models, che, comunque, proponeva un semplice pieghevole, e di qualche altro marchio, soprattutto inglese (viene in mente, ad esempio, Auto Replicas, ma gli esempi sono pochi). La pubblicazione, venduta a 35 franchi, era in bianco e nero ma costituiva una fonte ineguagliabile d'informazione per ogni appassionato.
Non traggano in inganno i cerchi. Su questo modello, infatti, sono state montate ruote firmate Bosica. Inizialmente, le Ferrari costituivano una parte importante della produzione Starter. 

Goupille forever! E Porsche come se piovesse. Se oggi trovate un kit Starter, prestate grande attenzione allo stato delle decalcomanie che con gli anni diventano molto fragili. 

Sulle Ferrari e, in genere, sulle vetture provviste di ruote a raggi, furono montate rivoluzionari cerchi con una raggiatura diversa e più fine rispetto le prime ruote MRF. In particolare, furono adottati galletti fedeli, realizzati in fotoincisione, lo stesso materiale sfruttato per riprodurre tergicristallo ed inserti dei cerchi. Come già accennato, alcuni doppioni si affiancarono pericolosamente alla produzione di Ripert: Porsche 935 K4 J.David, Opel Ascona 400, Porsche 924 Break, Ferrari 375 Plus e 250 GT SWB, ma l'elenco sarebbe davvero troppo lungo da stilare. La battaglia era iniziata, senza esclusione di colpi!
Due versioni della R5 Maxi Turbo, un best seller immediato. All'epoca, erano poche le ditte in grado di fronteggiare lo strapotere marsigliese. 
In sala macchine, era Goupille a tirar le fila e ad oliare gli ingranaggi, si devono a lui gran parte dei prototipi Starter di prima generazione ed è a lui che si attribuiscono le fortune iniziali del gruppo marsigliese. Nella primavera 1984 escono per la gioia degli appassionati alcune Ferrari come la TR58 in tre varianti e la 250 GT Tour de France, mentre tra le Porsche debuttano la 930 Zimmermann, una 718 RSK, la 924 IMSA Rislone e la 911 SC RS Gr.B.
Un modello piuttosto raro. Si tratta del primo montato risalente al 1984, il prezzo era concorrenziale ma il pubblico non gradì molto l'iniziativa, forse a causa della scelta del soggetto riprodotto. 
La tematica IMSA arride alla Ford GTP ed in questo ambito non potevano mancare le macchine di Stoccarda, come la 935 K3 Style Auto, e la nuovissima 962 che fece il suo debutto a Daytona nel 1984. Goupille lavorò molto bene su alcune Ferrari, vedi la 330 LMB e la 375 MM Spider, dimostrando di sapersi destreggiare su qualsiasi soggetto Roche e Calligaro gli proponessero. 
Una delle rarissime Ferrari riprodotte da Bourdin, probabilmente l'unica. Di questo prototipista si conosce ben poco, ogni informazione al suo riguardo sarà benvenuta. 

Bisognerà attendere parecchi anni per rivedere una riproduzione della 917 prima a Zeltweg nel 1969. All'epoca, Starter giunse seconda dopo Faster43, ma nel caso del prodotto francese, si trattava di un kit; il Faster43 fu commercializzato solo montato. 
Carpena, agiva nell'ombra, disegnando tutte le decalcomanie della produzione Starter, un lavoro oscuro ma che contribuiva concretamente al successo del marchio. Nell'estate dello stesso anno l'interesse si focalizzò sul marchio Rondeau, nello specifico i modelli M382 ed M379 che sarebbero stati in seguito accomunati alla M482. Non si trattava per inciso di prodotti Starter ma TeamT, con la firma di Boulevard Pardigon che ne curava solo lo stampaggio e la distribuzione.
La Porsche 935 K4 JDavid vide la luce quasi in contemporanea tra Record e Starter. Difficile stabilire chi fra i due concorrenti sia stato più corretto commercialmente, i master andavano e venivano vorticosamente...

Starter non faceva un uso smodato di fotoincisioni. Solo dov'era necessario era usata questa tecnica, in questo caso tergicristallo, galletti dei cerchi e fermacofano. Una tendenza che non cambierà nel corso degli anni. 

In questo caso, il modello monta cerchi a raggi originali. Data l'esiguità dei fili che riproducono i raggi, queste ruote erano da maneggiare con molta attenzione.

Inutile dilungarsi sulle varianti di Porsche 956 e 962, l'asse portante di tutta la produzione Starter. Nel dettaglio, tutto ciò che scendeva in pista era oggetto d'interesse!
Il filone Ferrari era ben lungi dall'estinzione: 375 MM Coupé, 250 GTO 64, TR61 e Testarossa 84 festeggiavano assieme la fine dell'anno, un 1984 trionfale per Starter. A novembre, fece il suo debutto la prima NASCAR: si trattava della Ford Thunderbird con i colori Wrangler, che sarà la prima di una lunga e fortunata serie, interrotta più tardi dagli appetiti famelici degli organizzatori del campionato. La linea Vintage fa il suo ingresso con una bella Ford Mustang Coupé del 1964, creata da François Bourdin, un nuovo prototipista entrato a far parte della scuderia provenzale. A lui si devono il master della Lancia 037 (da dimenticare) e della 375 MM Coupé (più azzeccata).
Qui sopra e sotto: un soggetto interessante, che ancora oggi spunta prezzi decisamente maggiori alla media dei kit Starter, almeno finché non se ne occuperanno Spark oppure - più verosimilmente - True Scale. Si tratta della Ford Probe GTP.


Il 1985 inizia con una novità inattesa: Starter affianca i montati ai kit ma si tratterà di un episodio. La scelta cadde sull'ennesima Porsche e non poteva essere altrimenti. La 924 Cabriolet carrozzata da Hoffmann ebbe un'accoglienza tiepida, al punto da convincere la dirigenza Starter a non insistere ulteriormente nell'esperimento. Il debutto in gara della 959 4x4 non passò inosservato, a poche settimane dal termine della Parigi-Dakar il collezionista poteva cimentarsi nel montaggio di una delle tre vetture schierate al via. Era questo il punto di forza della Starter, coller l'actualité, essere insomma sempre sul pezzo, assecondando gli appassionati e mettendo in sempre maggiore difficoltà la concorrenza. 
La Ferrari 250 GT Sperimentale, un modello decisamente ben riuscito. I kit Starter erano così: spesso azzeccatissimi nelle linee, semplici da montare e il risultato era quasi garantito. Aggiungendoci del proprio, era possibile ricavarne dei capolavori. 
Tutto passava attraverso le maglie del setaccio Starter: rally con la Ford RS200 e la Renault R5 Maxi Turbo, NASCAR con la Chevrolet Montecarlo, Le Mans con una nutrita serie di Ford GT40 Gulf ed un'entusiasmante batteria di Ferrari 250 TR protagoniste nel 1958 e 1959. Il 1985 conclude questo nostro primo appuntamento con la casa marsigliese, impegnata come non mai ad accontentare i desideri dei collezionisti grazie a modelli come l' Alpine A310 V6 Turbo, la Ford Mustang GTO, la Porsche 908/03, la Toyota Celica Gr.B ed un'inedita Ford Probe 7. 
Due varianti della Porsche 936, la 936/81 (a sinistra) e la vettura in configurazione Le Mans 1976 (a destra). 

Un altro soggetto rimasto inedito: la Mustang GTP IMSA 1983. 

Si è trattato di un'annata densa di grandi soddisfazioni. Nel giro di un paio d'anni Starter si è imposta all'attenzione mondiale con una gamma articolata, in grado di abbracciare ogni tematica. Erano gli anni delle "macchine da corsa" e questo spiega seppure in parte il disinteresse per le stradali, una tendenza che Calligaro &C. manterranno fino all'ultimo. Come sempre, stay tuned, ne leggerete delle belle prossimamente. Come un bel giallo a puntate, la tensione dev'essere sempre mantenuta ai massimi livelli, alla fine non ci sarà un colpevole ma sotto i vostri occhi si dipanerà una storia che siamo certi vi coinvolgerà con il suo ritmo incalzante.
Porsche 924 Carrera GTR IMSA.

5 commenti:

  1. chi non ha in casa almeno una di queste scatoline a scacchi?

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  2. Ecco spiegato il mistero che mi attanagliava riguardo un kit RONDEAU STARTER con la scocca marchiata TEAM T!!!!!!!!!
    Ed io che pensavo fosse un tarocco.............
    By Marcoparra

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  3. Altro che una scatolina a scacchi...
    Mi ha sempre incuriosito l'evoluzione delle resine di questi modelli, evolute nella composizione e nella conseguente malleabilità. Se le facevano loro o le reperivano sul mercato?

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  4. Facevano tutto in casa.
    Ricordo che Ripert, ai tempi di Record, mi mostrò uno dei loro master, era realizzato in araldite.


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  5. Io della 904 di Bohringer al Montecarlo 65 ho un elaborazione su base Vitesse fatta da un bravo modellista di Faenza ..... ha pure il cofano apribile .... ehe ehe . R. Marzano

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