15 gennaio 2013

La storia della Starter parte III (e ultima)

Starter Parte III

Testo Umberto Cattani, collaborazione David Tarallo
Foto Umberto Cattani-David Tarallo

Il vento cambia.

C'eravamo lasciati con Starter in fase di riflessione. Nel 1988, solo in Francia, si contavano oltre quaranta case artigianali, si trattava della nazione più prolifica in fatto di produzione in scala 1/43, tra kit e montati. Se Record era una concorrente marginale, Provence Moulage stava progressivamente scalzando le posizioni di Starter. Non si poteva ancora parlare apertamente di crisi ma di certo il mercato, dopo anni euforici, si stava assestando su posizioni maggiormente definite.
Se paragoniamo questo modello con quello realizzato prima da Minichamps, poi recentemente da Spark, sembrano passati anni luce. Starter iniziava già a perdere colpi. 
Ad inizio anni novanta, si profila all'orizzonte un cambiamento. I collezionisti, stanchi di accumulare kit, cercano nel prodotto finito un'alternativa per la loro collezione. Naturalmente resta sempre lo zoccolo duro degli esteti, di quanti privilegiano la qualità alla quantità, preferendo l'artigianato di classe ed il modello prezioso alla produzione di massa. Si tratta di una percentuale minore, non insignificante ma incapace da sola di alimentare un mercato di fascia media. A Marsiglia s'interrogano sul da farsi, i saldi sono già partiti ma da soli non riescono a conciliare l'economia del gruppo. I prototipisti più validi lavorano per la concorrenza, garantendo migliore qualità e celerità nelle consegne, un fattore, quest'ultimo, importantissimo per seguire le tematiche d'attualità.
Il prototipo della Porsche 917/20 Pink Pig era opera di Perche, più tardi farà parte del nutrito gruppo dei montati Starter. 

Di Fraiz, autore del master di questa Pantera GTS, si sono perse le tracce. La parentela col modello Norev sembra molto stretta. 

Dopo la gloria dei Gruppi B, nei rally iniziò il periodo dei Gruppi A. Starter ne fece terreno di battaglia. Questa Mercedes 190E 2.3 è con ogni probabilità uno degli ultimi prototipi firmati da Goupille. 
Nel 1991, continua la proposta delle abituali tematiche, la qualità è sempre elevata, per fortuna, appare nel frattempo qualche modello apribile, ed alcuni kit, contenuti in un scatola personalizzata a scacci bianchi ed azzurri, sono realizzati in tiratura limitata, altri, invece, con una confezione a scacchi verdi, contengono un paio di modelli a costo limitato, una sorta di tre per due, relativo comunque a semplici varianti. Appare la Ferrari GTO 1962 ma non impressiona nessuno. Nello stesso anno si tenta la strada del Tour de France ciclistico, altra grande passione dei francesi: ecco la riproduzione piuttosto sommaria di una bicicletta da corsa con ruote a raggi fotoincisi, ma il progetto avrà vita breve. 
Victorni e Roulgie al lavoro: ed ecco realizzata in tempi brevissimi la Nissan Sunny GTI-R quinta al Rally Safari 1991.

Non sappiamo quanti modelli siano da attribuire a Fraiz, questa Aronde è comunque uscita dalla sue mani, con buoni risultati. 

Una bella riproduzione della Toyota Celica Gr.B, prima al Safari Rally 1984. E' restata a lungo una riproduzione inedita in questa scala. 
Accanto a proposte valide, si affiancano realizzazioni discutibili. Nel 1993, ad esempio, appare la Mini prima al Montecarlo 1967, un modello a lungo atteso ma che delude per la qualità, davvero bassa. 
Non mancavano soggetti abbastanza insoliti per la maggior parte dei produttori di kit in resina, come questa Peugeot 306 Cabriolet, evidentemente pensata in funzione del mercato francese. Questo è il classico kit che su ebay oggi viene via a 12 euro...
Le immagini sul catalogo iniziano a diminuire in grandezza: la causa è l'aumento della produzione oppure un progressivo scadimento della qualità?
Come curiosità, ricordiamo nel 1988 un tentativo di sondare nuovi mercati, grazie alla produzione della Ferrari di F1 in gara in quella stagione, ma scontrarsi con Luca Tameo non era impresa da poco.
L'Audi Quattro fu osteggiata da molti collezionisti, anche se dal confronto con quanto realizzato da BAM-X, il modello Starter usciva promosso a pieni voti. 

Victorni si espresse piuttosto bene con la Porsche Almeras prima al Montecarlo 1978. Fu questo comunque uno dei tanti kit messi in saldo dalla casa francese. 

Il paragone con quest'altra Porsche è impietoso, e già all'epoca Provence Moulage aveva presentato un'analoga riproduzione. Meglio voltar pagina, pensò Calligaro...

Faster43 ideò per conto di Miniminiera queste due versioni di Porsche 956 corte, adattabili a basi Vitesse oppure Starter. In questo caso le decalcomanie Cartograf furono vantaggiosamente adattate al modello marsigliese. 
La decima edizione del catalogo Starter, apparsa nel 1994, celebra in pompa magna il completamento delle vincitrici della 24 ore di Le Mans anteguerra oltre al plateau completo delle vetture prime a Daytona nella 24 ore e nella 500 Miglia, a partire dal 1964. Ma tutto questo non basta per risollevarsi dalla crisi. Il confronto con Provence Moulage è sempre più a favore di quest’ultimo fabbricante e ad aprire ulteriormente gli occhi ai collezionisti ci pensano le impietose recensioni di Four Small Wheels che nel caso di doppioni (viene da pensare alla Honda NSX di Le Mans) non mancano di far notare – e a ragione – quanto il kit Provence Moulage sia migliore sia come qualità generale sia come concezione stessa.
La soluzione di tutto appare semplice, lasciare progressivamente il settore dei kit per rivolgersi ai montati.
Firma autografa di Henri Pescarolo sulla fotografia che ritrae la riproduzione della Courage C52 in gara a Le Mans nel 2000. Modello disponibile solo montato. 


La battaglia si faceva dura... Questa Panoz infatti uscì quasi in contemporanea con quanto realizzato da Onyx e non aveva argomenti più convincenti da mettere sul piatto. I montati Starter erano decorosi e niente più; le versioni competizione avevano il trasparente sulle decals. 

Analoga considerazione per la Toyota GT-1 in gara nel 1998 a Le Mans. Si trattava di montati "economici", d'accordo, ma Onyx spuntava prezzi di gran lunga inferiori. Seguire l'attualità comportava questi rischi, purtroppo. 
All'orizzonte Paul Lang, si sa, ha già gettato le basi di Minichamps made in China, i primi modelli a basso costo prendono ad invadere progressivamente il mercato, il gap qualitativo rispetto gli artigiani inizia un poco alla volta a scendere, quindi è necessario trovare un prodotto intermedio che sappia coniugare costi e qualità, la classica quadratura del cerchio.
Impossibile trovare mano d'opera qualificata in Francia, o, almeno, gli artigiani ci sono ma non è più conveniente mantenere una quindicina di dipendenti. L'interesse di Starter si sposta quindi nell'Africa del Nord o in Asia. A Mauritius, ad esempio, esiste da anni una consolidata tradizione artigianale composta da centinaia di abili costruttori di velieri con manodopera prevalentemente femminile. Da questi laboratori escono piccoli capolavori, apprezzati in tutto il mondo, ad un prezzo decisamente competitivo. Nel 1993 si decide quindi di appaltare qui la produzione dei montati. Calligaro parte con uno stock di kit per verificare in prima persona le potenzialità africane, sfidando la perplessità di Philippe Roche.
Se non erano le realtà industriali a mettere i bastoni tra le ruote a Starter, ci pensavano i cugini di Provence Moulage. La Peugeot 206 XRC, realizzata in kit, costituì uno scomodo doppione. 

A volte ritornano... Gira che ti rigira, ecco di nuovo in circolo sul finire degli anni novanta la celebrata Porsche 935 JMS. Da MRF a Record, passando per Starter, tutta la Provenza diventa paese. E oggi, Spark...

Come se non bastasse Onyx, ci si metteva anche la portoghese Trofeu e la frittata era fatta. Si prospettavano giornate problematiche in seno al gruppo Starter. 
Purtroppo , il 5 Luglio dell'anno seguente, quest'ultimo scompare, lasciando Starter orfana di uno dei suoi fondatori ma, soprattutto, priva di un nocchiere lungimirante ed esperto. Calligaro, coadiuvato dalla moglie, cerca nella vasta produzione casalinga i modelli più gettonati: si sceglie tra le tematiche più diffuse quali la 24 ore di Le Mans, il mondiale rally oppure le vincenti delle gare più titolate. L'asse portante di Starter si dimostra Le Mans: tutte le vincitrici sono infatti nel catalogo della casa marsigliese e, grazie ad un accordo con l'ACO, questi modelli montati entrano ufficialmente a far parte del merchandising del club francese.
Un poco alla volta, tutta la produzione si affida ai montati. A partire dall'anno 2000, solo il 15% del fatturato è riferito ai kit ma nessuna novità è prevista per il futuro, la concorrenza non consente più alcun tentativo in questa direzione. Starter riduce il personale a sole cinque persone, cercando di adattarsi in fretta ai nuovi mercati.
Dopo alcune défaillances iniziali, i montati prendono piede. Diventano più robusti grazie a modifiche ai dettagli più fragili, al tempo studiati per i kit e quindi con spessori e tecniche diverse. Le fotoincisioni lasciano il posto alla plastica iniettata, tecnica cara a Calligaro. Tra i best seller di Starter, la Peugeot 406 Coupé detiene la palma del modello più venduto pur dovendo fare i conti con una concorrenza chiamata Minichamps.
Si vende più la riproduzione di una vettura più conosciuta piuttosto che un'altra inedita ma ignota ai più. La legger del commercio cita questo. Ma di Porsche 911 GT1, quante ne furono fatte?

La tematica Paris-Dakar era di grande attualità al punto che Starter acquistò alcuni prototipi esterni per allargare il volume di vendite. Un modello montato, proveniente direttamente dalle rive dell'Oceano atlantico. 

La sigla SL che compare davanti alla referenza 012 significa Série Limitée. In quanti esemplari, non è dato saperlo, anche perché i modelli non erano numerati singolarmente. Minichamps di BMW LMP1 ne sfornò migliaia, Starter, forse, qualcuna in meno. 

Come già accennato, sono i macchinari a svolgere un ruolo da protagonista nel capannone Starter: una pressa per iniezione da 25 tonnellate, un computer che consente la programmazione degli stampi oppure un tornio a controllo numerico fanno la differenza, ma quel che manca è un team di prototipisti in gamba, in grado di rivaleggiare con la concorrenza. Lo staff, ridotto all'osso, può infatti contare su di un solo artigiano in grado di scolpire un master. Certo, il prodotto finito ha un suo mercato ma i cinesi fanno sempre più paura e la lontananza dal luogo di effettiva produzione crea problematiche difficili da gestire. 
La gamma dei factory built comprendeva anche diverse vetture stradali, soprattutto supercar. Questa è una Lamborghini Countach 1985...

con la sua scatola originale, che ricordava nella livrea quella dei kit, salvo avere una larga apertura per mostrare il modello, montato su una basetta in plastica e vetrina in plexi. 

Altro modello stradale venduto anche come montato, la Ferrari 328 GTB. 

Basta poco per interrompere una fornitura. In più, la ditta marsigliese si affida a diversi laboratori e non sempre la qualità del prodotto finale è uniforme, a Mauritius queste automobiline sono ritenute più giocattoli che modelli da collezione, con tutte le conseguenze del caso. Nonostante ciò, i numeri ci sono: ogni mese da duemila a duemilacinquecento riproduzioni in scala escono dai magazzini per essere spedite in ogni angolo del mondo.
In quegli anni, c'era poco da fare. Se seguivi la tematica Le Mans, prima o poi dovevi mettere in conto di scontrarti con la concorrenza, sia artigianale, sia industriale. Che recava nomi quali Provence Moulage, Renaissance oppure Minichamps. Le fette della torta si riducevano sempre più...



Calligaro è comunque uomo di conto, mentre Roche era collezionista, forse sta in questa distinzione la spiegazione della scomparsa l'anno seguente dalle scene di Jean-Pierre. Il marchio è ceduto infatti a Provence Moulage, il rapporto tra costi e ricavi non è più redditizio e sul numero 60 di Automodélisme appare una pagina pubblicitaria che raggruppa alcuni montati: Cadillac LMP, Subaru WRC, Talbot Lago Le Mans 1950, Aston Martin DB7 ed Austin Healey 100. Reca la dicitura "Built up by Starter" ma in fondo pagina compare l'indirizzo di Provence Moulage.
Il prezzo di questi montati si collocava all'epoca tra i prodotti elitari e i pressofusi. Purtroppo per Starter la qualità di questi ultimi era cresciuta enormemente, rendendo impietoso ogni confronto diretto. 
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine, come nelle migliori storie, l'avventura si è conclusa ma il marchio non è scomparso. Calligaro si è ritirato, consapevole di non essere più competitivo oppure semplicemente perché stanco e desideroso di godersi la meritata pensione.
Dei molti prototipi frutto di tanti anni di lavoro, si ignora oggi il destino, nel frattempo anche Provence Moulage ha chiuso bottega, assorbita da Norev.
L'Audi R8 era un soggetto troppo appetibile per essere trascurato, ma anche in questo caso la concorrenza degli "industriali" si faceva sentire eccome. Questa è la versione vincitrice della 24 Ore di Le Mans 2000...

...e questa è un'altra delle vetture ufficiali schierate alla 24 Ore quell'anno. 

Anche la BMW LMR venne declinata in diverse varianti, e questa è una delle più attraenti. 

Così si presentava un modello, pronto per essere spedito ai negozi: una fascetta assicurava il modello alla basetta, oltre alle due viti di fissaggio. Ancora oggi si possono trovare abbastanza facilmente questi factory built ed è possibile portarseli a casa a prezzi bassissimi. Di tanto in tanto, addirittura appaiono su ebay o altrove piccoli stock di 20-30 modelli provenienti da magazzini o da negozi che hanno liquidato la merce invenduta. 
Tenendo conto dei tempi attuali, si tratta di un patrimonio purtroppo relativo, il cui valore è destinato progressivamente ad esaurirsi, salvo qualche eccezione.
Una vista completa della Subaru Impreza WRC del Montecarlo 2001. Un modello dignitoso, reso inesatto dalla mancanza dello sponsor 555. 






A Mauritius, alcuni laboratori sono tornati a riprodurre velieri, a Marsiglia, oggi, si respira un'aria nuova, il nuovo millennio ha portato mutamenti drastici, qualcuno ha scelto di iniziare un viaggio verso mete lontane, portando con sé in valigia la passione e l'esperienza maturata in tempi passati. I pionieri lasciano il passo alla storia, rifugiandosi nei ricordi di un'epopea-ci piace chiamarla oggi così- bella da raccontare a quanti non l'hanno vissuta in prima persona.
Carlo Caspani ha scritto nel blog una farse davvero bella: "Chi conosce la storia è padrone del proprio passato e quindi del presente e perfino del futuro".
Un modello che testimonia la collaborazione fra Starter e Provence Moulage tra i montati è la Peugeot 504 Cabriolet. Rigorosamente immatricolato "13" (il dipartimento di Marsiglia), si tratta di un modello montato decorosamente, che ancora oggi conserva un certo fascino, oltre a costituire una testimonianza di una realtà che non esiste più. 
A noi piace terminare qui il racconto di Starter, forse Philippe Roche avrebbe preferito un epilogo diverso ma la vita è fatta di scelte e, a volte, è condita da qualche rimpianto.
Quando il produttore diventa sponsor: alla 24 Ore di Daytona del 1994 una Porsche 911 Turbo GTU recava il marchio Starter sulle derive dell'ala posteriore. Naturalmente la vettura fu oggetto della riproduzione da parte del fabbricante francese. 


5 commenti:

  1. Complimenti, ragazzi, ho aspettato, il capitolo finale, per leggere tutto d'un fiato. Ho avuto la fortuna e l'onore di lavorare in Remember dell'inizio del 1993, a quei tempi Umberto C. era uno de pochi a creare accessori per la produzione di modelli speciali, li, ho avuto la possibilità di conoscere numerosi personaggi che formavano questa parte del modellismo, anche Starter si era rivolta a Firenze, perchè i fari di Umberto C. non sono riusciti a fali nemmeno loro. (Era l'unico particolare che ci chiedevano). Penso che la scomparsa di Roche abbia giocato un ruolo importante nel declino della Starter, un collezionista sa dare le dritte giuste per colmare i vuoti, Calligaro era un buon tecnico ma poco modellista, (vedi prima produzione, ultima produzione) poi il resto lo ha fatto la concorrenza, e l'assottigliarsi del popolo dei collezionisti. Pensare a Starter fa tornare alla mente tanti episodi, che allora erano normale amministrazione, ora è storia, e la certezza, che dentro quelle scotolette a scacchi, c'è qualcosa ancora oggi valido.
    MADYERO

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  2. Una piccola rettifica.
    La Subaru del 'Monte' 2001 ha la livrea corretta: la sponsorizzazione 555 era terminata qualche anno prima.

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    1. A prescindere da quello che dice giustamente Lorenzo, la sponsorizzazione 555 veniva usata solo nel territorio del Principato, praticamente per le foto di rito ad inizio e fine gara, per il resto della gara, che si svolgeva in territorio francese, questa sponsorizzazione era vietata...

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    2. Bella storia,peccato solo che sia finito tutto relativamente in fretta.
      Adesso sotto con la storia di Provence Moulage.............
      By Marcoparra

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  3. A inizio 93 comprai un po di modelli Starter montati per affare . Vi invio la lista con i codici cosi come appaiono sulla scatola . All'epoca mi sembravano molto buoni . Vi sembrerà folle ma sono 20 anni che non li rivedo . Chissà quante cattive soorprese mi aspettano

    Starter LM001 1949 Ferrari 166 MM spider 1° Le Mans 49 Chinetti Selsdon
    Starter LM002 1951 Jaguar C type 1° Le Mans 51 Walker Whitehead 20
    Starter LM003 1952 Mercedes Benz 300 SL 1° Le Mans 52 Lang Riesse
    Starter LM004 1954 Ferrari 375 MM 1° Le Mans 54 Trintignant Gonzales
    Starter LM005 1955 Jaguar D type 1° Le Mans 55 Hawthorn Bueb 6
    2007 Starter LM006 1956 Jaguar D type 1° Le Mans 56 Sanderson Flockhart
    2011 Starter LM007 1958 Ferrari 250 Tr 1° Le Mans 58 P.Hill Gendebien 14
    Starter LM008 1959 Aston Martin DBR 1 1° Le Mans 59 Salvadori Shelby
    Starter LM009 1968 Ford GT 40 1° Le Mans 68 Rodriguez Bianchi 9
    Starter LM011 1964 Ferrari 275 P 1° Le Mans 64 Guichet Vaccarella 20
    Starter LM012 1965 Ferrari 250 LM 1° Le Mans 65 Gregory Rindt 21
    Starter LM013 1953 Jaguar C type 1° Le Mans 53 Rolt Hamilton 18
    Starter LM014 1957 Jaguar D type 1° Le Mans 57 Bueb Flokhart 3
    Starter Lm083 1983 Porsche 956 1° Le Mans 83 Holbert Haywood Schuppan
    Starter T100 1993 Ferrari 456 Gt rossa

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