13 maggio 2012

Modellisti di oggi: Simon Antelmi (parte II)


Per il futuro pensi di sviluppare ancora il settore dell’1:43 speciale oppure il settore militare avrà ancora la priorità?

Non ho mai messo vincoli al mio lavoro, vado dove mi porta il mercato, indubbiamente in questi ultimi tempi il modello militare ha ben bilanciato la crisi del settore della F1, questo mi appaga perché premia la mia filosofia “poliedrica “ che ho di questo lavoro, ovvero quella di non fermarsi ad un punto fisso, ma di progredire sotto vari profili, in tutte le categorie possibili, insomma cercare di spendersi il più possibile nel tentativo di non rimanere mai a bocca asciutta. Spero comunque che il settore dell'automodello recuperi il posto che gli compete, anche se la vedo dura per tre motivi, il primo la grande inflazione del fattore cinese che sta saturando il mercato, il secondo: la scarsa cultura in tema di qualità modellistica di cui soffrono molti collezionisti, e terzo ma non ultimo la mancanza di una testata editoriale specifica che si proponga di appoggiare il lavoro artigianale Italiano e non patire la sudditanza psicologica delle grandi ditte diecast. Ho detto italiano perché all'estero sono fin troppo sponsorizzati, le riviste di tutta Europa propongono le realtà più disparate del proprio artigianato mentre qui siamo come al solito vittime delle logiche “all'italiana”..


Pensi che il mancato ricambio generazionale (sia come montatori sia come acquirenti) di cui molti si lamentano nell’1:43 riguardi anche il settore del militare?

Direi che la mancanza di un ricambio generazionale di artigiani e acquirenti sia dovuta al percorso che un giovane fa all'interno della propria adolescenza, oggi i ragazzi sono appagati dal ruolo che hanno di fronte ad uno schermo mentre giocano alla playstation, anche io giocavo al Commodore 64 ma non mi bastava, dovevo “creare” qualcosa per giocare manualmente, ora invece la grafica ha raggiunto livelli straordinari, ed un ragazzino non sente il bisogno di prendersi la briga di montare un modellino della vettura che ha utilizzato giocando a Granturismo perché è difficile anche raggiungere quell'obbiettivo di bellezza che ha visto pochi istanti prima sulla consolle, al massimo lo compra dal tabacchino spendendo pochi euro.
Fiat CR-25 scala 1:72
E così non si generano appassionati e nemmeno montatori, perché la passione rimarrà su quello che offrirà il mercato del videogioco e non quello del modellismo, nel militare è diverso perché montare un carro armato è più semplice, con i nuovi kit short run che si trovano sul mercato a 7 euro al pubblico,  tutti possiamo trovare il tempo di montare un modellino in 1/72, ecco allora che avanza quello che per l'automodello non esiste ne per volontà produttiva, ne per offerta commerciale e cioè il COMPRA, MONTA ,GIOCA... basta vedere il rapporto di forza tra modellismo militare e auto ai concorsi nazionali che animano le domeniche di vari appassionati, se il settore del militare conta 100 pezzi esposti, di auto se ne vedono al massimo 10…


Cosa ne pensi della scarsa attenzione di certi montatori cosiddetti “top” dell’1:43 che non smettono mai di cadere sulle bucce di banana di una scarsa documentazione? Mi pare che ci sia molta più disattenzione rispetto all’ambito militare o anche a quello fermodellistico.

La disattenzione spesso è figlia della fretta, penso che sia un male comune che troviamo nei vari aspetti del modellismo, non è settoriale; va detto che i modellisti militari, siano essi aeroplanari, carristi o figurinisti possono contare su pubblicazioni specifiche e monografiche stupefacenti, cosa neanche lontanamente paragonabile a chi deve sostenere il montaggio di un automodello, anche i modelli militari più remoti hanno trovato fiumi di inchiostro e decine di fotografie pronte a supportare il modellista nella sua opera riproduttiva; questo la dice lunga sulle scelte editoriali delle case editrici. Sta sempre comunque all'acquirente avere nozioni tecniche tali da giudicare in tempo reale se un modello risulta più o meno piacevole, il montaggio di un vetro o di un fanalino, la posizionatura delle decal, la verniciatura, l'assetto sono tutte variabili che un buon collezionista non può trascurare al momento dell'acquisto... poi siamo tutti esseri umani, sbagliare è nella nostra natura, basta non perseverare negli stessi errori.


Nell’1:43 quali sono i soggetti che ti affascinano di più?

Per tre anni e mezzo ho corso nei rally come navigatore, e mi sono tolto delle belle soddisfazioni, il rally mi è rimasto nel cuore e mi piacerebbe enormemente proporre vetture che hanno fatto la storia di questo fantastico sport, e sarei felicissimo di poter realizzare qualcuna di questi colossi della velocità per me o per il pubblico nella scala 1/43, del resto ho in studio un Renault 5 Turbo della Norev che voglio smontare completamente per riproporre la vettura che mi regalò il primo posto di gruppo al “Minisanremo 2002” (ma questa è un'altra storia, e un'altra scala!!).
Coppia di Fiat 626 di DOC Model in scala 1:72, profondamente elaborati e migliorati. Se qualcuno ha visto il kit DOC Model capirà sicuramente quanto lavoro sia stato fatto su questi due modelli.

A parte Angelo, a quale altro montatore ti ispiri? C’è qualcuno che ammiri in particolare?

Mi piacciono molto i modelli di Roberto Quaranta, ho ammirato molte sue realizzazioni postate su Facebook; chiaramente, conoscendo di persona Vincenzo Bosica, non posso non essere affascinato da tutto ciò che crea e che ha creato, più complessivamente quando sono alle manifestazioni di settore mi fermo quando passo davanti ad un tavolo o vetrina dove vedo esposte cose ben fatte, non importa di cosa si tratti, aereo, auto, moto, o altro… mi fermo a guardare se il modello cattura la mia vista e la mia curiosità, penso sia questo il leit motiv che ogni modellista dovrebbe avere.


Puoi anticipare qualche progetto nell’ambito dell’automodellismo?
Per il mio futuro modellistico vorrei affacciarmi al mondo dei rally, ma credo di non avere il tempo materiale per riuscire anche in questo, sicuramente continuerò sulla F1 (Tameo) con i grandi classici del passato, campioni del mondo, piloti Ferrari etc. etc., almeno fin che terrà il mercato, se le necessità dovessero richiederlo penso che mi “butterò” solo su modelli apribili e superdettagliati, il tutto per cercare di difendersi sempre e comunque dall'orda asiatica.

N.d.r.: per altre foto e un ulteriore approfondimento sul lavoro di Simon e Angelo Antelmi, invito i lettori a visitare il loro sito ufficiale: http://www.antelmimodels.com/

6 commenti:

  1. I have not been familiar with his work but I find his 1/43 examples very pleasing...the paint is very good and assembly also very clean. Bravo!

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  2. Vuole affacciarsi al mondo dei rally: buono a sapersi... ;-)

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    1. Beh Simon conosce l'ambiente rally .... avendo fatto e bene il navigatore, sa benissimo quali punti nel modellini rendere vissuti, una fiancata schizzata di fango, pneumatici che ne han visti di tutti i colori ... penso senza ombra di dubbio che i suoi esemplari respirerebbero luce e vita propria. Del resto .... e' solo Antelmi Arts :-)

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  3. Nella foto dove si vede Simon al banco di lavoro, si nota a parete una bellissima immagine di gilles villeneuve.........naturalmente fatta a matita da Simon

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  4. Simon era fantastico a decorare i caschi .... unico !

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  5. unica pecca .... ne realizzava tanti juventini e per i cacirri doriani ahahahahah ma erano sempre splendidi

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